La playlist motivazionale di Spotify è già a metà riproduzione; fuori, pur essendo maggio, c’è un clima invernale, tanto che decido seriamente di fare un tè caldo. Mentre mi accartoccio dietro il pc, ripenso al viaggio di qualche mese fa nella valle del Casentino, in Toscana. Vi lascio qualche idea per scoprire questo territorio magico e incantato, fatto di distese semi-deserte, borghi e strade tortuose.
Eremo di Camaldoli

Iniziate il tour alla scoperta della valle del Casentino con la visita al famoso eremo di Camaldoli, custodito e preservato dal bosco. Vi consiglio di arrivarci seguendo il circuito trekking ad anello: ci metterete circa 2/3 ore ma la potenza della natura vi rigenererà prima ancora di arrivare a destinazione.
Arrivati all’eremo di Camaldoli, potete visitare i luoghi dei monaci, entrare nella chiesetta e acquistare prodotti realizzati in loco, come cioccolata, saponi, tisane e medicinali.
La focaccia del pellegrino

A poca distanza dall’eremo, nel piccolo borgo di Camaldoli, fermatevi per assaporare la focaccia del pellegrino, servita con salumi e formaggi locali e verdure. La degna ricompensa dopo ore di cammino.
Santuario de La Verna

Se l’eremo di Camaldoli vi è piaciuto, non potete perdervi la visita al santuario de La Verna, dove – pare – San Francesco ricevette le stigmate. Aldilà dell’aspetto religioso, La Verna è davvero un luogo suggestivo e magico che si abbraccia alle rocce e alla vegetazione spontanea. Si tratta di una perla indiscutibile della valle del Casentino.
Il tortello alla lastra di Corezzo
Finita la gita culturale e mistica a La Verna, dirigetevi a Corezzo per gustare il prelibato tortello alla lastra: una sorte di raviolo gigante fatto con pasta fresca e patate. Che ve lo dico a fare? 😋
Il castello di Poppi

Una gemma della valle del Casentino è il borgo di Poppi, in particolare grazie al suo castello dei Conti Guidi. All’entrata si può vedere anche un monumento a Dante Alighieri: il sommo poeta, infatti, trascorse un breve periodo anche a Poppi.
Il panno di lana di Stia
Se volete continuare l’itinerario casentinese, spostatevi a Stia, un piccolo ma graziosissimo borgo famoso per il Museo della Lana (di cui vi avevo già parlato qui). Se siete amanti del cinema comico toscano, riconoscerete a prima vista la piazza centrale del paese: è stata la cornice di alcune scene de Il Ciclone di Pieraccioni!
Lunatica, creativa, nativa digitale. Tra un caffè e l’altro mi occupo di web e turismo, sempre con una bella colonna sonora di sottofondo.