C’era questo dolce meraviglioso che faceva con la ricotta. Non si è mai capito se fosse davvero buono oppure se piacesse solo a noi perché non avevamo niente.
Di solito, lo preparava per il pranzo del primo giorno dell’anno. Ma visto che tutti lo adoravamo, diventò presto il dolce di ogni festa. Con il passare del tempo, queste occasioni diventarono rare, sporadiche e la ricetta – ahimè – andò perduta.
Suo marito, alcuni giorni prima della ricorrenza, andava dal pastore a procurarsi la ricotta fresca artigianale, che veniva poi arricchita con cacao, zucchero e caffè. Tra gli ingredienti c’erano anche la granella di nocciole e un pizzico di – non sappiamo quale – liquore (sicuramente non alchermes: non l’ha mai potuto sopportare). Il risultato era una sorta di “zuccotto” con diversi strati di ricotta.
Quando le abbiamo chiesto di raccontarci il procedimento, era troppo tardi. Non se lo ricordava più. Peccato: oggi avremmo potuto ricordarla così, con quel dolce umile ma pieno di amore.
Lunatica, creativa, nativa digitale. Tra un caffè e l’altro mi occupo di web e turismo, sempre con una bella colonna sonora di sottofondo.